Grest 2022

di Luca Santoro

Il 9 luglio è calato il sipario sul nostro GrEst intitolato “Batticuore”.

Circa 40 bambini, 20 giovani animatori, coordinati tutti dal nostro parroco Don Roberto Chiriatti.

Dal 20 giugno al 9 luglio, sono state tre settimane che ci hanno permesso di vivere un’esperienza e dir poco fantastica.

Siamo partiti dal cuore per arrivare a progetti concreti. Ci siamo incontrati insieme a Don Roberto, nei mesi precedenti, per escogitare sistemi che potessero trasmettere, a tutti noi, piccoli e grandi, attraverso il gioco e il divertimento, valori come la solidarietà, il rispetto reciproco, l’ascolto dell’altro, la tolleranza, l’amicizia, la fiducia, l’onestà.  Abbiamo messo a disposizione le nostre capacità per organizzare attività per i bambini, animando e condividendo il tempo libero, promuovendo una cultura dello stare assieme secondo i valori cristiani.

Abbiamo posto come finalità principale l’attenzione ai bambini con l’intento di svolgere un affascinante servizio educativo, mettendoci in testa alcune semplici regole che ci hanno permesso di essere riconosciuti come affidabili e coerenti con i valori che contraddistinguono il contesto nel quale eravamo inseriti.

Siamo stati attenti osservatori, ci siamo messi al fianco dei bambini per valorizzarli e proporre loro attività, giochi e costruttive “sfide”.

Non ci ha obbligati nessuno a fare gli animatori, ma è stata una scelta. Si può decidere di fare l’animatore per tanti motivi: lo si fa perché c’è un amico, perché ci si annoia di stare a casa, perché ci piace stare con i bambini, perché vogliamo cominciare a sentirci utili nell’oratorio. A volte le cose più belle della vita, incominciano per gioco, quasi per caso, senza pensarci su tanto…ma sicuramente fare l’animatore richiede una forte base motivazionale, che deve essere scoperta e conosciuta.

E come dice F. Rabelais “Il bambino non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere” e il nostro fuoco, in questo caso, lo ha acceso il nostro “DON”, noi giovani lo chiamo così, semplicemente Don, che non ci ha riempito la testa di solo sterili chiacchiere ma ha accesso in noi quella voglia di buttarsi in questa meravigliosa avventura.  Ha intuito che noi giovani abbiamo qualcosa di buono da comunicare agli altri con la nostra freschezza e giovinezza.

 Senza dubbio posso affermare che questa esperienza ha arricchito il nostro bagaglio di vita, ha arricchito le giornate di momenti inediti.

Tre settimane vissute in oratorio tra musica, balli, merende, giochi, sudore e catechesi.

Giornate piene di divertimento, di gioia e stanchezza, ma principalmente di gratitudine.

Si di gratitudine!  Un bellissimo sentimento, un’emozione forte che ti permette di vivere momenti straordinariamente affascinanti. In genere quando si parla di gratitudine si pensa solo ed esclusivamente a un senso di riconoscenza che si prova verso qualcuno. Non è soltanto questo. La gratitudine è uno stato di azione, è energia. Noi in questa esperienza ci siamo messi in azione, abbiamo sprigionato tutta la nostra energia per la buona riuscita del nostro GrEst.  Ci siamo messi a disposizione dell’altro e abbiamo fatto comunità o meglio ancora famiglia.

 Siamo grati a Don Roberto che ci ha permesso di vivere questa esperienza unica, che ci ha resi protagonisti, che ci dato fiducia, che ha tanta pazienza e non ci molla mai.

Siamo grati ai nostri piccoli amici che ci hanno stimolati a metterci in moto con tutta la nostra energia.

Siamo grati ai genitori che ci hanno dato fiducia affidandoci i loro figli.

Siamo grati a Dio per la vita, per il battito del nostro cuore che ci fa vivere nuove avventure e nuove emozioni, grati per questa avventura vissuta con un bellissimo e forte “BATTICUORE”.

GrEst22: un “Batticuore” destinato a non fermarsi