Cos’è il Consiglio Pastorale Parrocchiale?

1) Consiglio Pastorale Parrocchiale (C.P.P.): quali compiti?

-A- Ha il compito soprattutto pastorale: continua l’opera di Cristo, buon Pastore, e la sua missione di cercare e salvare ciò che era perduto; radunare i figli dispersi di Dio e formare una famiglia di credenti.

-B- È composto da persone, tutte in comunione con Cristo, tutte dalla sua parte, tutte impegnate in un’unica missione a cui essere fedeli. Pur con doti, doni, sensibilità, esperienze diverse, camminano insieme verso lo stesso traguardo, adoperandosi per il bene della parrocchia.

-C- C’è piena comunione di ideali e di intenti e ognuno mette a disposizione i propri talenti; non ci sono concorrenti o oppositori e rivali, ma fratelli di fede e di missione in Cristo Gesù.

-D- Non ci devono essere personalismi, o arrivismi, ma deve prevalere l’atteggiamento di Cristo servo di tutti. È Cristo, il suo Vangelo, il bene dei cristiani e di tutti che devono prevalere; ognuno adopera le proprie capacità, sensibilità, competenze, ispirazioni perché ciò avvenga.

2) Il C.P.P.: che cosa fa? Di quali problemi si interessa?

-A- Il C.P.P., come gruppo ecclesiale, deve prima di tutto crescere nella Fede, nella vita ecclesiale, nella Carità evangelica; e poi essere particolarmente attento a tutte le esigenze dei fratelli vicini e lontani.

-B- Tutti i problemi che riguardano la vita e la missione della parrocchia interessano il C.P.P. In particolare esso studia e promuove quelle iniziative – da tradurre sul piano operativo – adatte a fare in modo che la parrocchia sia sempre più comunità di Fede, di Speranza, di Carità e sia fedele alla missione di evangelizzare e servire gli uomini promuovendo la loro vita, come Cristo vuole.

3) Quindi il C.P.P. deve:

-A- Riflettere sulla vitalità religiosa della Parrocchia, soprattutto su ciò che riguarda:

  • la conoscenza e l’adesione alla fede;
  • l’amministrazione e la pratica dei sacramenti;
  • la vita morale e l’esercizio della carità fraterna e della giustizia;
  • la partecipazione alla vita ecclesiale e sociale.

-B- Individuare le esigenze e i bisogni primari e urgenti, e programmare interventi secondo precisi piani pastorali. Ogni anno, farà in modo che in parrocchia, si realizzi un cammino pastorale, un programma che assicuri per ogni persona:

  • la possibilità di crescere nella conoscenza del Vangelo (catechesi e formazione cristiana);
  • la possibilità di accedere al trono della grazia (liturgia e sacramenti)
  • l’esercizio della carità (ognuno ha doni e capacità per il bene di tutti, nessuno deve essere trascurato; nessuno deve delegare).

4) Quali le competenze del C.P.P.?

-A- Ogni materia riguardate la “pastorale parrocchiale”. Per esempio:

  • La catechesi per tutti, anche e soprattutto per gli adulti;
  • La liturgia e il culto a Dio, il giorno del Signore: la “domenica”
  • L’esercizio concreto della carità
  • La pastorale sociale, familiare, dei mezzi di comunicazione sociale
  • La pastorale degli anziani, degli ammalati;
  • La pastorale giovanile e vocazionale e i problemi connessi agli ambienti educativi (oratorio, attività sportiva…)

-B- Il C.P.P. si occupa anche della conduzione economico-finanziaria della parrocchia, col dare le linee orientative alla commissione amministrativa: il Consiglio per gli Affari Economici (C.P.A.E).

5) Il C.P.P. da chi è formato e come funziona?

-A- Il C.P.P. è composto:

  • da alcuni membri di diritto: il parroco, che lo presiede; i vicari parrocchiali; i diaconi che prestano servizio in parrocchia; un membro di ogni istituto di vita consacrata maschile e femminile.
  • da alcuni membri eletti dalla comunità parrocchiale-
  • da alcuni membri designati liberamente dal parroco.

-B- Il C.P.P. si riunisce su convocazione del parroco o quando lo richieda la maggioranza dei membri o in caso di particolari e imprevisti problemi a cui bisogna dare una soluzione.

-C- Il C.P.P. permane in attività per 5 anni.